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L’unificazione d’Italia

La prima guerra d’indipendenza 1848

In Italia insorge Venezia e poi Milano; qui il generale austriaco RADETZKY cerca di resistere, ma i Milanesi cacciano gli Austriaci dalla città. Intanto anche Parma e Modena insorgono.

Carlo Alberto di Savoia, re del regno di Sardegna, dichiara guerra agli Austriaci ed è aiutato da truppe inviate dal papa, dal granduca di Toscana e dal re di Napoli.

In un primo momento Carlo Alberto ha la meglio, ma poi gli Austriaci rimontano e lo respingono nei confini del Piemonte: non è ancora il momento per realizzare l’unità d’Italia.

 

Dopo la guerra, Carlo Alberto abdica e diventa re Vittorio Emanuele II: il regno di Sardegna continua ad essere una monarchia parlamentare e primo ministro viene nominato Camillo Benso conte di Cavour.

Con Cavour modernizza il Piemonte: sono scavati canali, l’industria si sviluppa, è creata una banca per i prestiti a industriali e commercianti, la rete ferroviaria si espande.

Cavour non abbandona il progetto dei Savoia di unire l’Italia e per questo stringe un’alleanza con Napoleone III: gli accordi di Plombiéres. Tali accordi stabiliscono che la Francia avrebbe difeso il Piemonte se fosse stato attaccato dagli Austriaci.

 

 

La seconda guerra d’indipendenza: 1859

Piemontesi e Francesi ottengono grandi vittorie sugli Austriaci: tutta l’Italia esulta e a Firenze, Modena e Bologna la popolazione insorge, caccia i propri governanti e chiede l’annessione al Piemonte.

Tuttavia alcuni mesi dopo l’inizio della guerra, Napoleone III si ritira e i Piemontesi rischiano di perdere tutto, ma Cavour riesce ad arrivare a un accordo: i Francesi riconosceranno il nuovo Regno di Sardegna in cambio di Savoia e Nizza.

In Toscana ed Emilia-Romagna la popolazione vota con il plebiscito l’annessione al Regno di Sardegna.

Resta da conquistare l’Italia meridionale e quella centrale.

 

La spedizione dei Mille: 1860

Mille volontari guidati da Garibaldi (e per questo detti garibaldini) partono da Genova per la Sicilia, dove Palermo è insorta: in breve tempo i Mille fanno insorgere tutta l’isola, sconfiggono l’esercito borbonico e arrivano a Napoli.

Nel frattempo, Vittorio Emanuele col suo esercito invade Marche e Umbria (parte dello stato della chiesa) che vengono annesse al Piemonte, e incontra Garibaldi a Teano (a Nord di Napoli).

I nuovi territori sono annessi al Piemonte tramite un altro plebiscito: nasce così il regno di Italia.

Rimangono ancora esclusi: il Lazio in mano al papa e il Veneto sotto gli Austriaci.